22 aprile 2007

Lavoro


L'altra sera tra amici, sono incappato in uno di quei classici discorsi del cazzo, che non ti portano da nessuna parte se non a discutere sul sesso degli angeli dove poi di fatto nessuno ha veramente mai ragione.
Il tema della discussione era il lavoro o meglio, la definizione di lavoro un mio buon amico, asseriva che categorie come i cantanti (si sono fatti nomi del calibro di jennifer lopez tanto per fare un sempio) lavorano e si fanno il culo esattamente come le altre persone e in via definitiva se sono arrivati dove sono arrivati è perchè si fanno il loro bravo culo e quindi LAVORANO!
Io forse un po' troppo estremista e di sinistra asserivo che il discorso da fare era ben altro e che le cose, aldilà della grammattica e del lessico, era che chi (per sua fortuna o abilità) riesce a vivere della propria arte, sia esso cantante, pittore, scrittore, disegnatore di fumetti o simili, è di sicuro molto fortunato a possedere un dono e a sfruttarlo nel migliore dei modi, che di sicuro si smazza per farlo bene, ma è cosa MOLTO DISTANTE dal lavorare!
Forse ha ragione il mio amico quando dice che ho una visione del lavoro ancorata agli anni '70 e che siamo nel 2007 e che un Frankie Hi NRG (altro esempio casuale), lavora per fare il suo disco e portare la pagnotta a casa.
Forse ha ragione lui, il problema è nella definizione, ma io non riesco a non pensare che raffrontando gli stipendi dei manager con quelli degli operai/impiegati che ne so della FIAT, Marchionne 7 Milioni euro all'anno, operaio/impiegato medio 22.000 euro, certo certo, Marchionne ha sudato e studiato per arrivare lì dove sta ora.
Se penso al lavoro però, penso ad una serie di termini legati ad esso, in ordine sparso: pensione, diritti dei lavoratori, morti bianche, TFR, fondi pensione, turni, cassa integrazione, stipendi lordi, stipendi netti, licenziamenti, alienazione, porto marghera, call center, catena di montaggio, operaio, padrone, bracciante, co.co.pro, sottopagati.
Insomma magari è pure troppo facile buttarla giù così, ma credo sia forse più banale e troppo facile pensare che anche nel duemilasette questi termini non ci appartengano più, fare gli struzzi a volte non serve e pensare che artisti (perchè quello sono) lavorano, mi fa davvero incazzare e la trovo una mancanza di rispetto verso chi nella vita, per nascita, estrazione sociale, famiglia ecc. è costretto a lavorare davvero ma gli piacerebbe fare altro e non se lo può permettere.

10 commenti:

S3Keno ha detto...

Tutte cazzate, Paolo.
Te lo ripeto anche qui.
Pure io stavo per dedicare un post sul mio blog a questo argomento, ma l'hai fatto tu ed è anche meglio così. Almeno 'sta discussione continua qui sul tuo.
Ad ogni modo, mi inviti a nozze ;)

L'altra sera tu sostenevi che un cantante, un pittore, un calciatore, un'attrice o anche un autore di fumetti NON LAVORANO.
Sostenevi (e continui a sostenere) che loro "vivono della loro arte", ma NON LAVORANO.
Che un operaio in fabbrica o un minatore del Sulcis si che LAVORANO, ma quello degli artisti non si può definire "lavoro".
Ora - anche se la tua definizione di "vivere della propria arte" è SOLO un gioco di parole un po' furbetto - è chiaro che tu CONFONDI i "privilegi" che possono dare certe professioni rispetto ad altre (o magari certe forme di "ingiustizie" economiche e/o sociali che differenziano tra loro le diverse professioni) con il concetto stesso di lavoro, che - anche in tutte le sue più piccole sfumature - è pur sempre LAVORO se si tratta della tua professione, cioè quella su cui ti applichi nello specifico, che occupa la maggior parte del tuo tempo, che ti fa guadagnare e ti mantiene (magari te e la tua famiglia).

Quindi Jennifer Lopez, Frankie Hi Nrg (che erano solo esempi, peraltro tirati in ballo da te) ma anche Totti o Guccini LAVORANO: la loro professione è fare spettacolo, è giocare a calcio, è cantare.
E il fatto che suddetta professione faccia guadagnare loro molti soldi, che li renda popolari, che la loro vita - con il successo - diventi più agiata di quella di un operaio in fabbrica o di un minatore del Sulcis, è chiaro che possa anche provocarti subdole forme di rabbia e/o rancore, ma non toglie nulla al fatto che loro stiano LAVORANDO, perchè nessuno gli ha regalato niente, perchè la loro posizione se la sono guadagnata anno dopo anno con sacrificio, con investimento, con gavetta, con tenacia e con (eventuale) talento.
Ma pensare che la loro professione, semplicemente in quanto tale, possa OFFENDERE coloro che rientrano nella TUA definizione di lavoro è assurdo, è una cosa da pazzi.
Cioè: io faccio il grafico, o il giornalista, o il fumettaro... e non solo NON STO LAVORANDO, ma addirittura sto MANCANDO DI RISPETTO all'operaio in fabbrica e al minatore del Sulcis... ma stiamo scherzando, cazzo?!?

Hai ragione quando ammetti "io forse un po' troppo estremista e di sinistra" o ancora "ho una visione del lavoro ancorata agli anni '70", perchè - nonostante io sappia che tu sei molto più intelligente di quanto ora non stai dimostrando - il tuo è squallido proto-comunismo di quelli più beceri, quello da politicanti in aria di elezioni, quello ottusamente buonista... quel certo tipo di sinistra (o meglio: di "atteggiamento" di sinistra) che si vive sempre con frustrazione e invidia il SUCCESSO degli altri!!!

Mia moglie Teresa si alza alle 5:00 del mattino, timbra il cartellino alle 6:30, lavora otto al giorno ore per 22 giorni al mese. Lei lavora.
Il mio amico Roberto Recchioni, che mai come in questo momento sta godendo dei frutti del suo successo, non lavora. Lui "vive della sua arte", è vero, ma NON lavora. Passa ore/giorni/settimane sulla tastiera, ma NON lavora. Pubblica cose che leggono decine di migliaia di persone, ma NON lavora. Però offende l'operaio: gli manca di rispetto perchè lui in fabbrica si fa un mazzo così e guadagna meno. E quindi - secondo la TUA definizione di lavoro - offende e manca di rispetto anche a mia moglie. Che a sua volta, con il suo lavoro al Poligrafico (quindi non fisico e per di più assai tutelato) offende e manca di rispetto al minatore del Sulcis. Quindi alla fine anche lei NON lavora.
Ma dai, Paolo, sii serio: questa tua definizione di lavoro non funziona proprio per niente!!!

La parola "lavoro" è il minimo comune denominatore di CHIUNQUE svolge un'attività e si mantiene con essa, indipendentemente dal tipo di professione, sia essa la più gratificante o la più infamante del mondo.
Anche se con alcune si guadagna di più, anche se con alcune si lavora di meno, anche se con alcune si raggiungono cifre ingiustificabili (è vero), anche se con alcune si raggiunge il successo... sempre di LAVORO si tratta!!!

Io credo che casomai - da persone e lavoratori civili - sia importante essere coscienti e consapevoli della propria fortuna, del proprio successo, dei propri privilegi. Sia ricordare sempre che esistono un mare di persone là fuori che svolgono lavori molto duri, che guadagnano poco, che fanno fatica ad arrivare a fine mese. Ma allo stesso tempo sarebbe assurdo "sentirsi in colpa" per questo.
Anche se sono un calciatore miliardario, anche se sono un cantante famoso, anche se sono un fumettaro di successo. La mia coscienza - eventualmente (se ce l'ho, se me ne è rimasta) - mi renderà più sensibile verso certe problematiche lavorative degli altri... ma anche io STO LAVORANDO, accidenti!!!
E smettila di credere che produrre un disco, andare in tournèe, scrivere un libro, dirigere un giornale, girare un film o fare arrivare ogni mese in edicola un albo di 96 pagine sia una passeggiata, sia un hobby, sia semplice divertimento, solo perchè là fuori esistono operai in fabbrica e minatori del Sulcis.
Che ingenuità, il solo crederlo.

ottokin ha detto...

Te lo ripeto Stè, per me quelle categorie non posso proprio mettersi sullo stesso piano di gente che LAVORA! Poi vedila come ti pare, se vuoi ti dico che anche Madonna LAVORA, così sei contento, ma io resto della mia idea e in molti, troppi casi, non stiamo parlando di lavoro! Se poi tu proprio vuoi farmi dire che andare in tournè per il mondo è un lavoro OK! Stanno lavorando tutti!
Tornando a Teresa, non so perchè ma sono sicuro che tra i due da ragione a me, proprio in virtù del fatto che si alza alle 5 di mattina probabilmente.
Per concludere caro Stefano noto che continui a vedere le cose in modo curioso e il mio discorso in difesa della gente che lavora diventa un discorso da

"squallido proto-comunismo di quelli più beceri, quello da politicanti in aria di elezioni, quello ottusamente buonista... quel certo tipo di sinistra (o meglio: di "atteggiamento" di sinistra) che si vive sempre con frustrazione e invidia il SUCCESSO degli altri!!!"

Beh caro mio se pensi davvero questa cosa stai decisamente fuori strada! La difesa dei diritti dei lavoratori è un atteggiamento buonista? gli operai e i lavoratori vivono con frustrazione il sucesso degli altri? ma sei proprio sicuro di quello che dici?

Vabbeh fai un po tu, pensala come ti pare, io mi tengo il mio pensiero e le mie stupide loette operaie anni '70, i lavoratori dei call center del 2007 e tutto il resto e probabilmente mi vedrò in televisione il concerto che i Sindacati organizzano il primo maggio in occasione della Festa dei Lavoratori, dove sul palco ci sta gente che lavora lo stesso senza fare festa. Stupidi sindacati :-)

Anonimo ha detto...

Stavolta sono d'accordo con ottokin, se non ricordo male, se ho letto bene i vostri blog, è una specie di scontro Pomezia - Casal Palocco no?
Spiega molte cose!

Ashburn

S3Keno ha detto...

no: pomezia vs. osteria del curato.
aggiornati.

jackomalley ha detto...

Tutte le persone che vengono remunerati per una prestazione o attività indipendentemente dal carattere artistico (o presunto tale) della stessa lavorano.
Ma termini come salario, netto-lordo,TFR, cassaintegrazione,mutuo,ecc..ecc.. non hanno nulla a che vedere e non possono essere correlati a quei fortunati (calciatori, attori, artisti,scrittori) che hanno scoperto un giorno di essere stati baciati dal destino, visto che qualcuno li paga (e molto) per fare quello che li diverte di più.
Queste discussioni come dice Paolo non hanno mai un vincitore perchè non c'è un'unica verità.Una certezza però c'è, i minatori del Sulcis si rompono la schiena, e conducono una vita di sofferenza vera, nella stessa categoria di "lavoratori" di s3Keno, Ottokin e Jackomalley sicuramente non ci rientrano...Con i paragoni bisogna forse stare più attenti, e sarebbe necessario fare mille distinzioni prima di urlare verità e certezze...

S3Keno ha detto...

Continui a fare il furbo, Paolo.
Forse inconsapevolemente.
Ma continui a giocare con le parole.
E stai CAMBIANDO le carte in tavola, il senso del tuo stesso post, perchè l'intenzione era parlare della definizione della parola "lavoro".
Invece con le tue argomentazioni, la stai mettendo come su tu stessi difendendo le classi sociali e le ingiustizie, mentre io fossi dalla parte dell'imprenditore, del padrone (giammai!!!). Eppure devi stare attento, perchè leggendo i tuoi interventi sembra così, Paolo, e non a caso - in questo modo - l'occasionale lettore fraintende il senso del discorso iniziale (compreso quel poverino di Ashburn).

Io e te abbiamo la stessa formazione politica.
Siamo cresciuti con i medesimi punti di riferimento.
Abbiamo manifestato insieme.
Il mio RISPETTO per il lavoratore di base è massimo.
Questo non va messo in dubbio, e se stessimo parlando di giustizia sociale sarei il primo a difendere determinate categorie.
Ma NON stavamo parlando di questo.
Parlavamo della definizione di lavoro.
E, in quella definizione, ebbene si... anche Madonna lavora!!!

Prima di diventare quella che è, se leggessi una sua qualsiasi biografia, ti renderesti conto di quanti lavori ha fatto (tieni conto che non era una ricca figlia di papà). Il suo iter in realtà è stato abbastanza classico: l'arrivo nella grande città, i lavori come barista cameriera commessa stripbar, la passione per la musica, i provini, i soldi che non bastavano mai, il sottoscala in affitto, etc. etc... poi piano piano negli anni i primi riscontri, il primo disco, la carriera che decolla, il successo.
Stabiliamo, per facilità, che abbia svoltato con "Like a virgin". Che quella ipoteticamente è la data esatta del suo successo.
Bene. Secondo il TUO ragionamento, Madonna PRIMA di quella data lavorava, da DOPO quella data ha smesso di lavorare!!!

Secondo il tuo ragionamento, il suo successo - e non parlo solo del raggiungimento ma anche del MANTENIMENTO di esso (cosa fondamentale per chi opera nel campo artistico) - da quel momento in poi le è semplicemente piovuto addosso. Perchè per Madonna (o per qualsiasi altro cantante/artista) NON è lavorare la preparazione di un nuovo album, i mesi passati in studio di registrazione, l'interazione con gli altri musicisti, la registrazione, i rapportii con l'editore/l'etichetta, la promozione, la preparazione (anche atletica) per il tour, le prove, i viaggi le strade le città gli aerei i camper gli hotel, la stanchezza, i mesi lontano da casa, la pressione, le aspettative, la critica, etc. etc... e poi di nuovo tutto daccapo!!! Perchè devi MANTENERE il tuo successo, che oggi c'è e domani forse no.
No, questo NON è lavorare.
E' un passatempo, un hobby, un divertimento.

Ti faccio notare nuovamente - inoltre - che tutte queste persone che generalmente definiamo "fortunate", siano esse Madonna o Berlusconi, per arrivare a certi standard di vita e/o certi profili professionali, per raggiungere quel tipo di successo e soprattutto per mantenerlo, sono persone che lavorano almeno 12 ore al giorno, quando gli dice bene.
Non credere che la svangano dedicandogli di meno, con poche ore alla settimana.

Detto questo, leggi meglio ciò che scrivo: quella mia filippica sul proto-comunismo era riferita proprio ad "un certo tipo di sinistra" generalizzata, non a te in particolare, che casomai - ripeto! - voglio credere molto più intelligente (e sensibile) di questo.
Anche se Tere, malgrado forse questo ora ti possa stupire, è d'accordo sulla MIA definizione di lavoro, non sulla tua.
Perchè nonostante il suo lavoro, e nonostante non le piacciano i fumetti (e molti dei suoi autori) non può negare che una professione al livello di RRobe sia LAVORO a tutti gli effetti. E su questo non c'entrano davvero un cazzo le lotte operaie (di cui nessuno qui nega il valore storico e sociale), i diritti più che legittimi dei lavoratori, le pensioni, i licenziamenti ingiustificati, le prestazioni sottopagate, CGL CISL e UIL, etc. etc...

In ultima battuta, mi guaderò anche io - come te - il concerto del Primo Maggio (che poi che c'entra?). Come ogni anno, e magari non in televisione.
Ma ti faccio notare che il 1° maggio, proprio su quel palco, ci saranno montatori, falegnami, tecnici audio e luci, infermieri e quant'altro che lavoreranno...
Ma anche artisti che lavoreranno, bello mio, mentre tu starai a casa sul divano a guardarli in tivvù ;)

ottokin ha detto...

Si si lavorano tutti, lasciamo perdere dai Stè, se vuoi mettere sullo stesso piano il LAVORO di tutti fallo pure, ma non mi convincerai mai che un unica parola: LAVORO racchiude gli sforzi che fa una persona X per portare la pagnotta a casa e un artista Y! Sono molto contento per Roberto e per il suo meritato e sudato successo, ma Roberto sa perfettamente che rispetto ad Adele il suo non è LAVORO nel senso stretto del termine.
Chiudo qui la sterile polemica che tanto ormai sei convinto che mi sto girando la frittata quando sei stato proprio TU per primo a non capire il mio senso del LAVORO: Te lo riassumo molto BREVEMNTE!

Per quello che mi riguarda non affermerò MAI che un ARTISTA per quanto bravo, per quanto segua per 12 ore al giorno i propri affari, per quanto sia davanti ad un quadro a dipingere 24 ore consecutive, bene, per me quell'ARTISTA al cospetto di una persona normale NON LAVORA! Io al contrario di te parto proprio da una giustizia sociale che parte anche dal chiamare con il proprio nome le cose e sinceramente se dici che MADONNA lavora allora non saprei come chiamare quello che quotidianamente fanno milioni di persone normali nel mondo!

RRobe ha detto...

La faccio rapidissima e pragmatica:
il lavoro è fatica e fonte di sotentamento.
Quello che faccio io mi permette di campare e mi costa fatica? Sì.
Allora lavoro, e un sacco pure.
Ho il culo di fare un lavoro che mi piace, questo è ovvio... ma se non fosse un lavoro, non mi costerebbe fatica.

RRobe ha detto...

E mia madre, Adele, lavora come me.
Solo che ha avuto più sfiga.

[ML] ha detto...

e' vero, e' vero! concordo con ottok!

come si puo' sostenere che una persona che passa tutta la sua giornata in COMUNE ... a fare dei banalissimi VOLANTINI stia LAVORANDO!!! ma ci pensate? e poi figuriamoci ... lo fa con un COMPUTER, quando sappiamo tutti benissimo che i computer fanno tutto loro, basta che schiacci un tasto e... click! esce il lavoro bell'e' fatto!!!
Possiamo definire LAVORATORE uno cosi'? vogliamo paragonarlo ai minatori russi? ai raccoglitori di pomodori della basilicata? ai pescatori d'altomare che stanno in barca per mesi e mesi? ai minatori a cielo aperto delle miniere di zolfo africane? ed infine, ultime ma non meno importanti, a quelle povere operaie che testano col loro naso l'efficacia dei deodoranti ascellari???!!??!

...come dire, sono tutti froci col culo degli altri!

hehehe ... ;-)
p.s. scusami ottok, visto l'argomento non ho resistito alla battuta!
p.p.s. ti autorizzo fin d'ora alla eliminazione di questo commento ...
hehehe :)