25 febbraio 2007

Nella mente di un grafico

Rilancio le idee di RRobe e Diego applicandole al mio settore!






Mega-robot
Caricato da NY182




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24 febbraio 2007

Diegozilla!

Un uomo, un genio! Poche e semplici parole di supporto in un momento così difficile per la grafica ITaliana!

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23 febbraio 2007

...e se invece


Dopo aver scritto il post precedente mi sono fatto un giro per i vari siti di grafica e informazione grafica che leggo abbitualmente e ho letto un interessante articolo di Mario Piazza dell'AIAP che dice:

"Un qualcosa in cui noi, non in quanto grafici, ma soprattutto come cittadini non ci riconosciamo. Non vorremmo mai indossare questo abito, in primo luogo perché non ci rappresenta e non rappresenta neppure lo stereotipo (o gli stereotipi) della nostra nazione. Forse è meglio esser conosciuti per il paese del sole, della pizza e del mandolino. Simboli che sono archetipi culturali, capaci di essere popolari, ma anche universali e quindi di essere decodificati. Poi naturalmente viene la forma, che non è irrilevante o secondaria. Ma senza la sostanza, la forma non serve a nulla. Il progetto vincente ha in tutto ciò la sua debolezza. Il suo non essere sintesi, la sua incapacità a rendere i sapori, i valori, i difetti, i colori dell'essere Italia. La lettura del marchio è un percorso meccanico, dove ogni passo viene giustificato per sorreggere il seguente. Ma una "i" bodoniana con un pallino colorato è lontana mille miglia dalla purezza ideale del bello di Bodoni o di Canova. E la bellezza non è una nostra dote? "

Questo brano mi ha fatto riflettere e pensare, ho capito che invece forse questo logo CI RAPPRESENTA BENISSIMO, lo so che contradico il post di prima, però se lo analizzate con cura, in profondità, vi accorgete che dentro c'è tutto quello che negli ultimi anni (una ventina) è stata l'ITalia, dentro ci sta il pressapochismo, la fannuloneria, l'improvvisazione, i furbetti del quartiere, tangentopoli, calciopoli e vallettopoli, questo logo non deve essere l'archetipo della cultura e della bellezza, ma esattamente il contrario, questo logo ci rappresenta come il nostro amico CIAO (la mascotte più brutta della storia di qualsiasi manifestazione) rappresentò i Mondiali del '90! Anche quel logo apparentemente brutto alla fine ci rappresentò benisssimo, facemmo dei mondiali da schifo, con stadi malmessi, costruzioni inutili, enormi sprechi e tangenti varie. Ma si, forse questo logo con la "zucchina" verde ci rappresenta molto bene e ce lo meritiamo pure un po'! Continua>> (Read more...)

ITalia

Mi aggiungo anch'io con colpevole ritardo alla questione del logo ITALIA presentato dal Governo (che governo?) poco prima di disssolversi. Da grafico non commento nemeno dico solo che la Landor che ha vinto il concorso è una grossissima enorme agenzia (date un occhiata al sito se ne avete tempo) e che per quel logo si è intascata ben 80.000 euro per aver vinto questo concorso. Vi copioincollo qui il testo che hanno battuto le Agenzie di stampa su questa cosa:

Per la realizzazione del logo, il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della presidenza del consiglio ha indetto una gara "che e' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale - ha spiegato Levi - ed hanno risposto oltre 70 agenzie, di cui 60 con proposte articolate". I progetti sono stati esaminati da una commissione di aggiudicazione presieduta dal consigliere Andrea Mancinelli. "Abbiamo inoltre goduto dell'aiuto preziosi di un gruppo di alte personalita' - ha evidenziato Levi - che ci assisteranno anche nella definizione della strategia di comunicazione", composto da Laura Biagiotti, Gianpaolo Fabris, Anna Martina, Andrea Pininfarina e Umberto Paolucci. La gara e' stata poi vinta dalla Landor. "Anche nelle modalita' e' stato seguito l'obiettivo di dare un segno di un'Italia all'altezza della grande concorrenza internazionale sui mercati - ha sottolineato Levi - e il logo, sottoposto a due ricerche di mercato sul gradimento, ha ottenuto un risultato straordinario". (AGI) - Roma, 21 feb

mi sorge spontanea una domanda? Ma chi è sto Andrea Mancinelli che ha presieduto la commissione aggiudicatrice e che ha scelto tra le oltre 70 proposte? non è che forse era il caso di metterci uno "competente"? Diciamo pure che la Landor ha sbagliato il logo e diciamo anche che altre agenzie potevano far meglio, ma Andrea MANCINELLI, Capo di Gabinetto del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie sapeva cosa scegliere?
Per il resto non voglio commentare tanto si capisce al volo che il logo fa cagare!

Vi chiedo quindi un favore cari amici che leggete e che NON VOLETE che questo LOGO vi rappresenti, firmate anche voi la lettera aperta/petizione al Presidente del Consiglio dei Ministri. che gli amici di Social DesignZine hanno creato e stanno portando avanti con il bel nome di:



E se avete un blog, un sito o altro parlatene, linkatelo, mandateli lì qui e di rimbalzo alla lettera, insomma diamoci da fare affinchè che QUESTO LOGO non ci rappresenti!





...ed è pure visto e rivisto!


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22 febbraio 2007

Cuba (3): Caballo!

Con questo credo per ora di chiudere la carrellata della foto di Cuba, di tutta la vacanza rimarrà per sempre il ricordo della gita a cavallo, è durata tutto un giorno, non ero mai salito su un cavallo in vita, anzì, credo proprio di non essermi mai avvicinato tanto ad un cavallo prima di Cuba. Non che ne avessi paura, ma mi sembra di ricordare che non c'è mai stata occasione. Per me salire su quel cavallo è stato davvero stranissimo, tra tutti quanti il mio Pinto e Nerino (il cavallo di S3keno) erano quelli più in forma, infatti non appena abbiamo abbandonato il sentiero tortuoso i due puledri hanno cominciato a galoppare e io e Stefano li abbiamo assecondati. Non credo di aver mai avuto una simile esperienza, avevo capito anche come mettere i piedi nelle staffe e tenere le gambe, veramente spettacolare! Al ritorno siamo stati io e stefano a lanciarli al galoppo in una specie di gara e (confesso) ha vinto lui di poco, anche se poi lui ha frenato e io ho continuato a galoppare ancora un po'!
Quasi dimenticavo se vi trovate a Cuba e il vostro Caballo si ferma e non vuole ripartire lanciatevi nel tipico grido AJOOO (vaiii), vedrete come parte!
Ajoooo!





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21 febbraio 2007

Bloggokin 2.0

Parte da stanotte il nuovo restyling del "bloggokin"!
Poche parole per dire che era già da un po' che ne avevo voglia, il sito per ora rimane così com'è, ma forse, presto cambierà anche quello! Continua>> (Read more...)

20 febbraio 2007

Lollins


Non potevo accorgemene prima, non c'ero, ero via, ma sentivo già prima di partire che a questa cosa del blog mancava qualcosa, la faccenda era iniziata con Diego più di due anni fà, mi sono appassionato e l'ho seguito senza nemmeno sapere come fare.
Poi sono venuti gli altri, quelli che non conoscevo, quelli che leggevo in rete e che ora mi leggono e con cui ci scambiamo post come fossero figurine, poi, negli ultimi tempi, sono venuti anche loro, i miei amici di sempre del fumetto, RRobe e S3keno, ma qualcosa ancora mancava, mancava il talento e la passione vera per la scrittura, l'unico che insieme a Diego stimo come se fosse un normale scrittore di libri "veri".
Questa sera all'ombra della mia "tizio" faccio un giro per vedere durante la mia assenza cubana quanta gente mi ha fatto visita e scopro che nell'ultima settimana ben 72 persone sono arrivate sul mio blog passando per quest'altro allora mi chiedo incuriosito di chi diavolo sia sto' blog.
Sopresa! è di Lollo!
Confesso qui, pubblicamente che un po' mi manca lavorare con Lollins, abbiamo lavorato insieme per un anno da e con Walter e sarà stato perchè era tutto in "famiglia", sarà stato il cane Magnus, l'Amaro Abruzzese forte ma gentile, la trattoria di Biagio (si chiamava così vero?), insomma a me è rimasto un bel ricordo di quel periodo e di quel lavoro, ora ci sentiamo meno e ci vediamo "menissimo" ma mi fa' davvero piacere poter leggere sul suo blog le sue cose. Grande Lollo! Continua>> (Read more...)

Cuba (2): Trinidad

Trinidad è forse la città di più bella di quelle che abbiamo visto, colorata, calda, solare, pacifica e pronta ad accoglierti, in questo i Cubani sono maestri, a Trinidad dopo 6 minuti che eravamo arrivati eravamo amici di tutti!
Trinidad è una città con molti abitanti e molto poco traffico, solo poche strada sono percorribili in auto, per gli altri ci sono le gambe o il cavallo (ma questo è un altro capitolo!). Trinidad è una città/paese dove quando cammini per le strade sei sommerso dalla musica che arriva dalle case, dalle finestre e forse anche dal sottosuolo. A Trinidad ho visto ragazzi giocare a baseball con il tappo delle bottiglie d'acqua e il manico di una scopa e la cosa più incredibile è che lo prendono! A Trinidad non hanno un sistema curioso per la corrente elettrica (me lo ha fatto notare anche Stefano), mettono un bel palo all'incrocio e da lì a raggiera partono i fili per tutte le cose del circondario. A Trinidad sono stato benissimo!





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17 febbraio 2007

Cuba (1)

Sono tornato. Siamo tornati. E' difficile descrivere il nostro viaggio a Cuba, non so nemmeno da dove iniziare, potrei partire dalle tante contraddizioni che fanno di Cuba un posto speciale, potrei anche descrivere il viaggio partendo dal viaggio stesso, dall'itinerario che abbiamo seguito, ma credo che come al solito parlerò del viaggio attraverso le seicento foto circa che ho scattato in questa settimana di vacanza.
Mi chiedo spesso che tipo di fotografo sono quando sono in viaggio? cosa mi colpisce di un posto? cosa resta impresso in quello che una volta era un rullino? cosa resta a me guardando le mie stesse foto una volta che sono a casa?
Credo di aver capito un paio di cose su questo argomento

1) non compaio mai nelle foto
2) ho due soggetti preferiti... le persone del luogo e i palazzi (possibilmente con poca gente intorno)
3) non riesco a fare le "foto ricordo" quelle in posa per intenderci.

Detto questo comincio a postare le foto di Cuba (non tutte e 600!), capirete subito quale è stato il mio soggetto preferito di questa vacanza.





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05 febbraio 2007

Chiuso per Ferie (2)


Anche se stiamo ampiamente fuori stagione vacanziera (almeno per me), anche se ho iniziato da poco un nuovo lavoro, anche se... se... se... vabbeh poche storie, parto e vado in vacanza per otto giorni.
Questo blog e il suo proprietario si trasferiranno a Cuba da domani mattina!
Questa vacanza inaspettata nasce quasi al Lucca, lo scorso novembre, eravamo io e S3keno all'autogrill prima di Lucca a pranzo, alla televisione si parlava di Fidel che stava male e Stefano mi fa:" dai Paolo andiamo, a febbraio andiamo a Cuba", una telefonata per dirlo a Michela e Teresa (le nostre Mujeres), uno per dirlo a Michele il fratello di Stefano ed eccoci qui! Si parte!
Niente villaggio, non sono il tipo, di andare a fare il ricco occidentale nel villaggione non se ne parla, a me (a noi) piace girare, senza meta, con qualche soldo in tasca a conoscere per quanto possibile un po' di gente, abbiamo prenotato solo la casa dove dormire domani notte al nostro arrivo all'Havana, poi si deciderà percorso e modalità!

Hasta siempre amigos! Continua>> (Read more...)

04 febbraio 2007

Le cose da fare



Ho in testa una idea tutta mia sulla questione "violenza", che deriva da una sana passione per il calcio, una passione per uno sport, per il gesto atletico, per degli uomini che in tempi antichi (qualche decennio fa) erano eroi, erano l'Italia che si specchiava nelle rovesciate di Parola e nelle invenzioni di gente come Riva, Rivera, ecc.
Poi arrivarono gli anni '70 la violenza, la strada e di conseguenza lo stadio, ma quella in strada, passò. nello stadio invece no, aumenta e monta di anno in anno e ora nel 2007 siamo ridotti come a Catania. Cosa fare ora? in mezzo alle tante boiate lette in queste ore, trovo stamattina conforto nelle sagge parole di Gianni Mura, le copio e incollo qui, semplicemente. Sono pronto a scomettere che nessuna delle considerazioni di Mura verrà messa in atto dal governo del Calcio... vedremo.

(Update) nemmeno a dirlo e oggi (lunedì 4) Repubblica.it lancia una sottoscrizione per quanto scritto IERI sul giornale e anche da me riportato qui sotto, magari risolverà nulla, ma forse è già un inizio! Mi piacerebbe inoltre sapere dai pochi o molti che mi leggono cosa ne pensano. Se volete firmare e sottoscrivere:

Firmate QUI l'appello di Gianni Mura

LE COSE DA FARE DOPO LA TRAGEDIA
di Gianni Mura

Proviamo a chiudere gli occhi e a pensare che Filippo Raciti non sia morto, ma solo ferito. Non si sarebbe fermato il calcio, staremmo a discutere dei risultati di ieri, di Inter e Roma che giocano stasera, e poi della Nazionale con la Romania.

La situazione era già grave, ma a molti tornava comodo far finta di niente, una strategia quasi sempre pagante in questo paese. E dunque la differenza, atroce ma casuale, tra un ferito e un morto a rendere urgente un risanamento non tanto degli stadi ma di chi li frequenta per giocare alla guerra. Questo blocco è giusto ma tardivo. Secondo me non è giusto, alla lunga, per tifosi dell'Empoli, dell'Udinese, del Chievo, per tutti quelli che dalla curva non hanno mai lanciato neanche una palla di carta. La brava gente capirà, siamo in emergenza.

Siccome questa emergenza riguarda tutti, anche quelli che non vanno allo stadio ma prendono un treno, entrano in un autogrill, ecco un piccolo elenco, senza pretese, di quel che potrebbe essere fatto subito.

I tifosi. Basta caschi, basta passamontagna calati, si va a faccia scoperta e con un documento d'identità in tasca. Multa ai possessori di fumogeni (sono stupidi ma non fanno danni), sanzioni più pesanti per possessori di razzi, petardi, bombe-carta. Basta cori contro (in Inghilterra, mai così evocata, non ne fanno).

I club. Dovranno risarcire tutti i danni provocati dai loro tifosi allo stadio e nella zona circostante. Dovranno realizzare un valido sistema di sicurezza all'interno dello stadio, evitando di reclutare capi ultrà che passerebbero dal redditizio lavoro di tifoso a quello di sorvegliante. Dovranno impegnarsi perché dirigenti e tesserati non si lascino andare a gesti o dichiarazioni che possano provocare violenza. Stangata nelle tasche alla prima infrazione, squalifica alla seconda, dai e dai capiranno che non si può continuare a lanciare il sasso e ritirare la mano. Per tanti anni il calcio ha chiesto più polizia. Se 1.500 poliziotti (per 21mila spettatori) non bastano a impedire i fatti di Catania, quanti altri ne servirebbero? Comunque, gli incontri a rischio si devono giocare di giorno, non in notturna.

I politici. Ho lo stesso imbarazzo di Ulivieri a usare le parole "leggi speciali". Ne ho di più a sentire Cento, Storace, Gasparri, Ronchi, unirsi alle litanie di rito. Cento è la madonnina degli ultrà, appena ce n'è uno in carcere si agita a prescindere. Quelli di An farebbero bene a ricordare che fu soprattutto il loro collega Buontempo, con Cento, ad annacquare i provvedimenti e le sanzioni. E che non solo Catania ma l'80% almeno delle curve italiane è di destra, tosta o estrema. Protrarre la flagranza a 48 ore, permettere alla polizia di usare gli idranti è il minimo. Idem dare la certezza della pena, tra carcere e lavori socialmente utili. Poi: disorganizzare, cioè sciogliere, il tifo organizzato, e togliere alle curve sacralità e senso d'impunità. So che ci possono essere fior di delinquenti in tribuna cosiddetta d'onore, ma è la curva il luogo del malessere e dell'esaltazione (sono tutte "mitiche" per autonomina). Quindi: o si chiudono, come hanno fatto a Parigi, o si tengono aperte, ma senza striscioni, senza arrivi in massa, senza il ciarpame di questi anni. Ma la polizia, poca o tanta, deve esserci, all'interno. Perché ha un ruolo. Cosa significa che i bravi tifosi devono isolare i violenti, se non ci riesce chi ha più poteri e mezzi di un abbonato ai distinti? Si ripartirà da zero, in un pezzo di stadio che deve tornare a essere di tutti, e dove le regole (le leggi, se preferite) valgono per tutti. In casa e in trasferta. Stop ai treni speciali per tifosi speciali. Di speciale, in questa storia, c'è solo l'inciviltà e la violenza. Che Raciti sia stato colpito per caso o seguendo un preciso disegno di vendetta non cambia nulla, purtroppo. E davanti a questo morto e a Ermanno Licursi che si devono fare i conti. E senza sconti.

La Figc. D'intesa con i ministeri (Pubblica istruzione, Giovani) avvierà corsi di sensibilizzazione sull'educazione allo sport (già che ci siamo, perché non c'è solo il calcio) a partire dalle elementari. Se qualche calciatore, in attività o meno, vuole unirsi ai comunicatori specializzati, meglio. Per inciso, con poche brutte eccezioni, i calciatori sembrano abbastanza maturi e responsabili (meno simulazioni, meno carognate). A giocare in un ambiente civile, dove non gli arrivi un petardo tra le gambe o una bottiglia in testa, hanno tutto da guadagnare, a costo di rimetterci qualche soldo. Resta da migliorare, in generale, l'atteggiamento nei confronti degli arbitri. I quali dovranno fischiare la fine della partita al primo lancio di oggetti in campo. La squadra del lanciatore avrà partita persa, quale che sia il risultato.

L'informazione. Nessuno può chiamarsi fuori, quindi parliamone. Esistono, oggettivamente, trasmissioni (tv e radio) specializzate nel buttare cerini nella benzina. E anche la carta stampata non è del tutto limpida, sia per motivi diffusionali sia per congenito bombarolismo, sia perché esiste un giornalismo-ultrà. Come esiste un Osservatorio per i diritti dei minori propongo un Osservatorio per i diritti del calcio (a vivere in pace, come minimo) nel rispetto dei diritti dell'informazione, che però comportano anche qualche dovere. Una commissione mista, fatta da persone che conoscono l'Italia e lo sport. Per quanto riguarda i giornalisti mi permetto di fare due nomi per la stampa parlata e scritta: Sergio Zavoli e Antonio Ghirelli.

La polizia. Esistono anche ultrà in divisa. Sarebbe meglio se non ci fossero. I reati non hanno colori o bandiere.

Gli Europei 2012. Evitiamo di parlarne, per un po'. Ce li daranno ugualmente, per mancanza di concorrenza. E oggi non ce li meritiamo. Tra cinque anni forse. Continua>> (Read more...)