30 marzo 2010

Iphone font



Non sono pochi i casi di designer e grafici che hanno un sacco di tempo libero e utilizzano internet per promuoversi attraverso "invenzioni" più o meno utili. Questa volta tocca a Urikane, designer che attraverso 540 applicazioni sul suo iPhone ha realizzato e creato un vero e proprio alfabeto. Un font colorato (e poco utilizzabile) ma che sicuramente farà parlare di se, non fosse altro che per le 540 applicazioni usate.





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24 marzo 2010

Logorama completo



Dopo aver visto l'anteprima di pochi minuti finalmente (sempre che non lo tolgano) possiamo gustarci tutti quanti i sedici minuti del bellissimo Logorama. Loghi a perdita d'occhio e una trama avvincente per questo corto fresco fresco di oscar.

Logorama from Marc Altshuler - Human Music on Vimeo.

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Navigators - My Place



Video davvero molto interessante questo dei Navigators che in puro stile anni 50: L'idea è di Pavel Fuksa che ha creato 178 scatole di fiammiferi diverse e ci ha stampato sopra l'intero testo del brano My Place. Potete vedere la galleria di Flickr con tutti i disegni.





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19 marzo 2010

Stephen King Posters



Il lavoro di Nick Tassone, una serie di manifesti di tratti dai libri di Stephen King, sta facendo velocemnte il giro della rete per la sua efficacia nella rappresentazione grafica di un punto focale del romanzo. Tassone toglie il sangue e riduce ogni immagine ad un simbolo stilizzato, tavolozza minimalista, nero accoppiato con un colorepastello. Per "Carrie", un secchio rovesciato appeso a una corda, mentre "Firestarter" e "Cat's Eye" ricevono un trattamento letterale. Queste interpretazioni condensano sia la capacità di Tassone che di King di creare storie comprensibili, facilmente riconoscibili anche anni dopo che sono state originariamente pubblicate. Graffi, imperfezioni e un font lineare, aggiungono ai manifesti quel tocco vintage che non guasta .










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18 marzo 2010

Vintage Packaging



Il fascino del packaging retrò in un solo libro, il richiestissimo Graphis Packaging 4, il volume contiene alcune tra le più belle confezioni realizzate tra gli anni '60 e gli anni '80, un libro che tutti gli appassionati di vintage design dovrebbero avere, ma che risulta abbastanza introvabile ed esaurito.




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17 marzo 2010

Thype!



E' senza ombra di dubbio uno degli eventi da appuntarsi sull'agenda per il prossimo maggio. Thype! è un evento di TipoGrafica, settore del graphic design che pone al centro del progetto l’uso delle lettere e la composizione di queste nella pagina. L’evento sarà articolato in tre giorni con scopi informativi e formativi, creato da studenti per studenti. Attraverso workshop tenuti da professionisti nel mondo del graphic design si vogliono valorizzare le caratteristiche e le potenzialità di tale disciplina nella città di Torino. Thype! esprime il desiderio di dar voce autonoma all’arte tipografica.

Thype! è un progetto nato dalla volontà di approfondire le conoscenze riguardanti la disciplina TipoGrafica. L’ambiente torinese ha permesso che tale progetto prendesse forma, trovando terreno fertile in una città che vanta nella sua storia, grandi disegnatori nell’ambito del type design ed altrettante grandi aziende che hanno prodotto e stampato materiale tipografico per oltre cento anni. Thype! è stato sviluppato come progetto di tesi all’interno del corso di Progetto Grafico e Virtuale del Politecnico di Torino. La volontà è quella di sensibilizzare i graphic designer di domani riguardo ai principi basilari di ogni corretto prodotto di comunicazione che affonda le sue radici in basi di natura TipoGrafica, in quanto nel panorama didattico spesso tale disciplina viene trattata in modo marginale.

Sul sito ufficiale trovate tutte le indicazioni, gli appuntamenti, i workshop, gli eventi e il calendario completo della manifestazione

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16 marzo 2010

Light and Typography



Prendi un seminario chiamato "Light and Typography", prendi uno studente volenteroso e creativo, chiedigli di realizzare un lavoro sul tema ed ecco che il risultato saranno cinque bellissimi caleidoscopi sul tema tipografico, l'idea principale è quella di utilizzare dei caratteri fatti di materiale trasparente e colorato e di convertirli in immagini astratte inserendoli dentro ai caleidoscopi. Un lavoro davvero molto interessante e ben fatto sotto più punti di vista, dal packaging al design del font fino alla creazione di lettere da inserire all'interno dei caleidoscopi.












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Letterpress Coaster



Cortometraggio davvero molto molto bello questo girato da Stebs Schinnere per la Quarter Production che mostra come vengono realizzati e stampati dei sottobicchieri. Tutto il processo tipografico è ben seguito e girato, un punto di vista particolare, che segue passo passo tutto il processo, dalla preparazione delle lastre, all'inchiostro, dalla carta al taglio finale dei sottobicchieri.



Letterpress Coasters from Quarter Productions on Vimeo.

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15 marzo 2010

Up in the Air Title



La sequenza dei titoli di testa di Up in the Air (tra le nuvole) di Jason Reitman è una delle migliori che si trovano in circolazione in questo periodo al cinema. Realizzata dagli Shadowplay Studios con la musica di Sharon Jones parte dal punto di vista della stratosfera con visioni aeree di campi e terreni su cui sono stati montati i caratteri e i titoli. Art of the Title ha intervistato Gareth Smith della Shadowplay Studios che qui riportiamo parzialmente.

Qui sotto potete trovare il trailer in formato Quicktime (purtroppo ancora non si trova su Vimeo o Youtube)

UPDATE:
Grazie a Daniele GUD Bonomo ora abbiamo anche il filmato completo...



- Trailer normale
- Trailer HD (720)

Art of the Title: Quali sono state le fasi iniziali di progettazione, come si è arrivati dall'ispirazione al concept finale?

Gareth Smith
: Lo script per Up in the Air era fantastico, una vera fonte di ispirazione per noi. Diverso dagli altri film di Jason, più adulto, sofisticato e più scura. La sequenza che integrasse filmati aerei e titoli è stato il nostro primo pensiero. Abbiamo montato una galleria di interessanti fotografie aerea astratte e le abbiamo inviate a Jason. Abbiamo esaminato il disegno e la fotografia di Andy Goldsworthy, Ed Ruscha e Alex MacLean nel corso della nostra ricerca. L'idea iniziale era quella di farli a mano in qualche modo, forse dipingendo sulle riprese aeree con una tenue tavolozza dei colori. Ma visto il budget che avevamo avrebbe stato un costo troppo alto...

Mentre il film era in produzione mi sono sposato e sono partito in luna di miele e al ritorno, Jason ci ha sorpreso che ci ha mostrato che aveva catturato ore e ore di belle riprese aeree, girato in quota da un jet. Siamo rimasti senza parole, letteralmente. Aveva in mente di utilizzare quelle riprese per l'interno del film, come presentazione delle varie città. E' stato un dono assoluto, noi eravamo entusiasti di avere accesso a tali riprese spettacolari.

Abbiamo preparato alcune semplici cornici per mostrare l'aspetto generale di ciò che volevamo fare. A questo punto pensavamo che la grafica sarebbe stata semplice e asciutta, sguardi aziendali (si pensi Helvetica e Bryant), un riferimento al tema delle imprese che circonda il protagonista del film. Alcune delle cornici che abbiamo creato dovevamo sembrare interno brochure aziendali. Fortunatamente abbiamo mollato questo approccio piuttosto noioso andando avanti con il lavoro.







Successivamente abbiamo avuto un problema con le riprese, le immagini risultavano troppe sgranate e poco adatte al lavoro che stavamo facendo, abbiamo deciso quindi di degradare ulteriormente le immagini. Abbiamo sperimentato una nuova tecnica, abbiamo stampato ogni fotogramma del filmato su una stampante a getto d'inchiostro, quindi con il colore fotocopiato per dargli una qualità d'epoca. Per la musica avevamo scelto "Ramblin 'Man" di Hank Williams. Si tratta di una vecchia registrazione che dava quel look vintage giusto per il nostro lavoro, ma Jason ha finito per cambiare la canzone con una registrazione moderna di "This Land is Your Land", ma l'aspetto retrò non ha funzionato altrettanto bene.



Ma alla fine siamo stati invitati a vedere alcune delle riprese aeree in sala analisi del colore e siamo stati davvero molto contenti di come era venuto (questa era la prima volta che lo abbiamo visto proiettato). Aveva un vero stile vintage, come se fosse stato girato nel 1970. La vignettatura e la grana hanno accentuato questo aspetto e abbiamo deciso di andare avanti e di utilizzare il filmato cosi come era stato girato.


A questo punto stavamo cercando un sacco di cartoline da anni '60 e '70 come ispirazione generale, in particolare quelle che avessero un aspetto un tantino noiso e con frasi assurde. Queste cartoline ci hanno ispirato ulteriormente per il trattamento del colore, i caratteri tipografici e gli schermi semplici con bordi bianchi.




Questo sguardo ci ha veramente per catturare la nostalgia per i voli commerciali, quando le persone effettivamente volevano volare per il piacere di farlo e le compagnie aeree usavano per la pubblicità cartoline super cool come questa



La sequenza finale ci mostra il mondo come lo vede il protagonista (George Clooney): lontano, astratto e distaccato. I punti di riferimento turistici (come il St. Louis Arch) sono visibili nella sequenza, ma sono lontani, si fondono con il paesaggio a causa della alta quota della fotografia. Amo la fotografia aerea di questa sequenza, perché ci mostra il mondo da un punto di vista diverso rispetto a quello che siamo abituati nei film. E' la vista che si vede quando sei in volo un aereo, quasi come GoogleMap. Continua>> (Read more...)

12 marzo 2010

Spice



Un esempio di packaging davvero molto interessante questo studiato da Geneviève Côté per una linea di spezie. Per l'ideazione e la realizzazione di questo format per prima si è pensato alle singole peculiarità delle spezie, sono in pochi infatti a sapere che non dovrebbero essere esposte alla luce per non perdere le loro qualità essenziali, il risultato è una confezione opaca ma che allo stesso identificabile facilmente attraverso l'utilizzo della grafica. Infine si è pensato ad una modularità che aiutasse l'archiviazione in spazi ridotti.





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