05 febbraio 2008
[rece] Baustelle - Amen
Seguo da anni i Baustelle, ritengo il loro primo CD, Sussidiario illustrato della giovinezza un quasi capolavoro assoluto e attendevo da tempo il loro nuovo CD (il quarto per l'esattezza), la band di Francesco Bianconi è al suo secondo disco per una major (la Warner) dopo le prime due autoproduzioni e ha perso per strada il co-autore e arrangiatore Fabrizio Massara. Trovo questo AMEN un disco bellissimo ed esaltante per chiunque ami la musica italiana, un disco che ti da la speranza che oltre Fabbri Fibra ci sia dell'altro, fresco e pieno di rimandi importanti, sia sonori che letterari, in ogni pezzo c'è una forte attenzione al racconto e alla citazione su più livelli, da quella trash a quella colta. Per fare un esempio, nel primo singolo scelto, Charlie fa surf (vedi il video qui sotto) si passa senza soluzione di continuità da una citazione dei CCCP ("e vado in chiesa e faccio sport") a un richiamo (nel titolo) ad "Apocalipse Now" a svariate droghe etc etc.
Amen è pieno di rimandi a autori e fatti di cronaca che sarebbe impossibile trovarli e citarli tutti, sopratutto quelli musicali, intere canzoni che riecheggiano il primo Battiato o De Andrè, brani uptempo e bossa nova, brani intensi come Liberismo ha i giorni contati, ci sono un infinità di rimandi a fatti di cronaca, basta citarne uno su tutti, la toccante Alfredo, omaggio al piccolo Alfredino Rampi (per chi non se lo ricorda basta dare un occhiata qui).
Un disco che si avvale di numerose collaborazioni, come quella di Alessandro Alessandroni, uno che la storia della musica, quella alta, l'ha fatta davvero (suo il fischio in "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone), collaborazioni queste, che arricchiscono il disco e che lo rendono completo, quasi maniacale.
Un ultima annotazione personale, spero che dopo quattro album e la collaborazione estiva con Irene grandi (dei Baustelle il tormentone Bruci la città) sia venuto il momento del grande successo per il gruppo di Montepulciano. Io resto ad ascoltarli chiedendomi se è possibile che un gruppo musicale si prenda l'onere di raccontarci di miserie quotidiane, di barboni alla stazione, del declino dell'impero e della ribellione adolescenziale, dei sogni d'amore e dei resti del ventesimo secolo nei ricordi di un centenario, Baudelaire e Piero Ciampi.
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6 commenti:
Non sapevo ti piacessero i Baustelle. Forse non ne avevamo mai parlato. Ma vedi che ogni tanto può capitare che i nostri gusti si incrocino? ;)
Bella!!!
Vale lo stesso discorso fatto tempo fa per gli Ardecore, sento un sacco di musica e sopratutto spazio tra i generi, con la solita avversione per il metal che proprio non digerisco.
Ma i Baustelle negli ultimi tempi sono la mia nuova passione.
li avevo sentiti, hanno spunti sicuramente...masterizza quello prima di cd por favor...
ciao,
non ho ancora sentito Amen...
"Sussidiario illustrato della giovinezza" però è uno dei migliori dischi italiani degli ultimi anni, secondo me.
Il secondo disco non mi era piaciuto molto, e "La malavita" l'ho trovato bello ma discontinuo. Mi chiedo se anche per voi è così.
Finalmente l'ho ascoltato.
Concordo: bellissimo!
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