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06 giugno 2011

Boneface Superheroes

 

Boneface è un illustratore inglese, con uno stile molto ben definito e particolare, recentemente ha realizzato una serie di illustrazioni di supereroi picchiati a sangue e grondanti colore. In realtà la sua produzione non si ferma certo a quest'unica galleria di personaggi e il suo sito è un ottima fonte di ispirazione per tutti coloro che vogliono o ricercano qualche nuova fonte di ispirazione. Anche il suo  blog può tornare utile per quanti vogliono rimanere in contatto costante con le sue opere.
Qui sotto trovate un interessante galleria delle sue opere.














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30 maggio 2011

Alexandre Farto (Vhils)

Non siamo certo noi a scoprire oggi  Vhils , nome d'arte di Alexandre Farto, giovane artista portoghese a cui si deve la brillante idea di utilizzare la tecnica dell'acquaforte (una delle tecniche più antiche dell'incisione) per realizzare le sue opere sui muri e pareti. Per chi non lo sapesse, l'acquaforte è una tecnica calcografica molto diffusa consistente nel corrodere una lastra di metallo (zinco di solito; rame per grandi tirature, come nel passato) con un acido, per ricavarne immagini da trasporre su un supporto (fonte Wikipedia). L'artista portoghese, ha pensato che la stessa tecnica potesse essere riportata sui muri (quasi sempre fatiscenti) e che lo stesso acido potesse anche corrodere le pareti, dopo mesi e mesi di sperimentazioni su acidi, esplosivi, pareti e materiali diversi, oggi Vhils è uno tra gli street artist più conosciuti e affermati nel mondo, grazie anche ad una tecnica che difficilmente ripetibile da altri. Qui sotto potete trovare una ricca galleria di foto e il video realizzato della band portoghese degli Orelha Negra, nella realizzazione dell’ultimo videoclip insieme a M.I.R.I.A.M. Vhils, con la consulenza di Pirotec, si è dedicato alla creazione di tracce di esplosivo e ha scolpito due ritratti facendoli letteralmente detonare. Buona visione.

Il sito ufficiale di Vhils














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25 maggio 2011

Il ritratto di Tobias Wong

 
Lo scorso anno è deceduto a soli 35 anni (13.138 giorni) l'artista e designer canadese Tobias Wong, Per ricordarlo il suo amico e artista Frederick McSwain ha creato un suo mega ritratto utllizzando esattamente 13.138 comunissimi dadi da gioco. L'opera è stata esposta durante la mostra dedicata a Wong dal titolo BrokenOff BrokenOff che si è tenuta alla Gallery R’Pure di New York all'interno del NY Design Week. I dadi sono stati meticolosamente organizzati in singoli fogli da 361 pezzi e poi ricomposti sul pavimento della galleria senza alcun supporto adesivo. Qui sotto potete vedere alcune foto e un breve filmato illustrativo dell'opera.



"DIE" Frederick McSwain Installation Time Lapse from stephen dirkes on Vimeo. Continua>> (Read more...)

23 maggio 2011

Br1

Br1 è uno dei più promettenti street artist italiani, una delle sue più recenti creazioni è stata realizzata lo scorso Marzo a Roma, (in zona Porta Maggiore), si tratta di un opera di decollage, e come lo stesso Br1 ci dice:"il manifesto è stato strappato sul momento per creare uno sfondo di decollage,una volta ottenuto lo sfondo, comincia la fase dell'affissione del poster. Inesorabilmente l'installazione verrà ricoperta dai manifesti della nuova campagna pubblicitaria".
Un opera sicuramente fuori dal comune, come spesso accade alle creazioni di questo artista che in un lungo testo ci illustra il suo pensiero in merito all'affissione libera e all'utilizzo dei pannelli pubblicitari, sicuramente siamo di fronte ad nuovo modo di vedere la street art e siamo sicuri che sentiremo ancora parlare di lui. Qui sotto trovate una galeria fotografica e il video (molto ben curato) dell'installazione (durta in effetti solo tre giorni) a Porta Maggiore. Buona visione.

Per ulteriori informazioni:

"Il pannello pubblicitario è la sede naturale del manifesto. Oltre ai manifesti elettorali e a quelli che pubblicizzano un evento culturale, i più diffusi rimangono i manifesti a scopo commerciale, la cui funzione è univoca: pubblicizzare un prodotto. E la pubblicità di questo prodotto diventa efficacie nel momento in cui numerosi pannelli pubblicizzano quel determinato prodotto in numerose strade della città. Nulla quaestio fino a qui. Non fosse per il fatto che il pannello pubblicitario è un elemento del corredo urbano che non passa di certo in secondo piano: tutti siamo abituati a notarli in ogni strada della città. e più si va verso l'esterno della città, più le strade diventano ad alto scorrimento, più aumentano le dimensioni dei pannelli pubblicitari. Allora mi chiedo: come mai questi elementi tipici della strada e della città sono al servizio quasi esclusivo delle imprese? Eppure i pannelli pubblicitari sono in strada come lo è un semaforo, un cassonetto della spazzatura, una panchina, una buca per le lettere. Tutti elementi con una precisa funzione sociale. Siamo sicuri che la pubblicità commerciale abbia una funzione sociale? Secondo me non ce l'ha. E proprio partendo da queste premesse che prende forma il mio studio: attribuire una funzione artistica e culturale ai pannelli pubblicitari. Tuttavia, la pubblicità commerciale che compare sui pannelli è regolata da un ritmo di vita frenetico, come del resto la creazione di finti bisogni e la spinta al consumo: la pubblicità si rinnova così velocemente da non riuscire a starle dietro; è il ritmo di vita del mercato. Il mio studio del pannello pubblicitario consiste nell'individuare il pannello più adatto e strapparne via la pubblicità, pezzo dopo pezzo, creando un decollage di sfondo. Gli affichisti strappavano i manifesti per portarli in atelier e continuare a lavorarli per creare dei quadri. Io preferisco creare il decollage sul momento, direttamente in strada, come a voler rivendicare il pannello pubblicitario come supporto pubblico - quindi di tutti - sul quale chiunque dovrebbe avere libertà di esprimersi. Una volta ottenuto lo sfondo, comincia la seconda fase, che consiste nell'affissione del poster. Inesorabilmente le mie installazioni verranno fagocitate dal ritmo del mercato, veloce e incessante. Con la nuova campagna pubblicitaria l'installazione verrà ricoperta dai nuovi manifesti. Senza pietà. L'installazione può durare un pomeriggio, un giorno soltanto. Questo è il significato di arte effimera. Per contro l'installazione ha un obiettivo ben preciso: far prendere coscienza ai cittadini che la città diverrebbe più vivibile e più armoniosa se al posto delle pubblicità di prodotti commerciali vi fossero affissioni artistiche e culturali no profit. E molte città nel mondo hanno un’organizzazione di pannelli per l’affissioni libera, sui quali il cittadino può lasciare messaggi e può sentirsi libero di esprimere le proprie idee. Se i pannelli liberi esistessero e si diffondessero nelle nostre città, molti artisti comincerebbero a creare arte su di essi. Si camminerebbe per strada circondati dall'arte: immaginate i colori, gli spunti di riflessione, quel diverso modo di guardare a ciò che succede nel mondo tipico dell’arte. Scomparirebbe quel senso di freddo, di artificiale e di opprimente che si vive camminando in una strada satura di messaggi pubblicitari. Oggi tutto ciò può sembrare utopistico, ma credo molto nella presa di coscienza delle persone."
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16 maggio 2011

Santa Maria Favela Painting


Il progetto non è certamente recentissimo, ma vale sempre la pena parlare della fantastica idea di riqualificazione (che brutto termine) di una favela in termini artistici e creativi.
Il progetto di sviluppa intorno alla favela Santa Maria, una delle più grandi di Rio De Janeiro, da Haas&Hahn, un duo di artisti olandesi (Jeroen Koolhaas e Dre Urhahn) che dopo essere stati in quelle zone nel 2005 per realizzare un documentario per Mtv, decidono di occuparsi d'arte proprio in quel posto dimenticato. Nasce così l'idea di colorare non una singola parete o un paio di muri, ma tutta l'intera favela. Coinvolgendo la giovane popolazione locale, le scuole di samba (e i loro colori tradizionali) e mettendo al lavoro un po' tutti gli abitanti di Santa Maria si è ottenuto un risultato davvero sorprendente, gli oltre 7000 metri quadrati delle abiazioni di Santa Maria sono oggi tutte colorate e la favela è diventato oltre che un punto di incontro artistico anche un ottima meta turistica. Il processo di creazione lo vedete riportato nella galleria fotografica che segue qui sotto. Per ulteriori informazioni su questo e altri progetti, potete visitare il sito di Favela Painting.

Il progetto finale (clicca x ingrandire)



La realizzazione

 
 
 
 
 
 
 
 
 

Haas&Hahn davanti alla loro opera
 
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09 maggio 2011

Obey in Chicago


Avevamo parlato delle sue opere legate al mondo musicale poco tempo fa in occasione della mostra "Revolutions". Adesso Shepard Obey Fairey ha usato i muri di Chicago per mostrare al mondo la sua bravura, lo street artist ha realizzato su un enorme parete (alta 3 metri e lunga 400 metri) di un sottopassaggio, una serie di bellissime opere messe in fila che ripropongono proprio le stampe della mostra. Davvero molto belle!

via Arrested Motion



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