05 novembre 2008
Obama, grafica e la vittoria
E' un momento molto importante per gli Stati Uniti e per il mondo l'elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti, leggendo i vari commenti su questo evento ho trovato molto lucido (rimanendo in tema grafico) ed interessante quello di SDZ che riporto fedelemente qui sotto, in certi momenti le parole e le immagini, sono importanti.
Il Change di Shepard Fairey è forse la parola che più ci si aspettava da queste elezioni presidenziali americane e la soddisfazione per la vittoria di Barack Obama non può certo essere nascosta. Qui comunque, invece di un improbabile e inutile commento politico, ci preme evidenziare come in questa campagna elettorale la “grafica di qualità” abbia giocato un suo, forse piccolo, forse minimo, ruolo.
Accanto a Obama, con le loro immagini di supporto, sono scesi in campo molti tra i migliori grafici americani che hanno affrontato i grandi temi della politica e dell’economia mondiale, dando a quella parola, change, significato e spessore.
In controtendenza, diremmo, i disegni di Fairey, e poi di David Carson, di Milton Glaser, di Seymour Chwast, di Woody Pirtle e via elencando, hanno punteggiato la campagna del candidato democratico alla Casa bianca come non si era più abituati a vedere, dai lontanissimi tempi di McGovern, anni ’60, che era ricorso alla penna di Ben Shan e Paul Davis per i suoi manifesti elettorali.
Le “ragioni per votare Obama” ci sembrano quindi un esempio che ci piacerebbe fosse seguito. Tornare a dar immagine alle idee e far tornare i faccioni malfotografati dei candidati, i loro melensi abiti blu, le loro mani e i loro sorrisi, in poche parole le loro brutte e stucchevoli campagne promozionali, nel dimenticatoio che meritano in pieno.
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