17 giugno 2010

Massimo Vignelli e i font



Interessante intervista a Massimo Vignelli da parte dei ragazzi di BigThink, che si chiedono semplicemente perchè uno dei più grandi designer grafici mondiali è contrario alla proliferazione di nuovi font. Il riassunto delle risposte di Vignelli suona così (il filmato lo trovate in basso)

"Per capirlo bisogna studiare la storia della tipografia, da Guttemberg in poi per oltre trecento anni si è andati avanti con pochissimi caratteri, ne esistevano pochi perchè venivano fatti a mano ed erano difficili da tagliare ed incidere, era un operazione molto raffinata e non c'èra spazio per la volgarità, caratteri come Garamond o Baskerville sono stati creati allora..." "Con la rivoluzione industriale cambiò tutto, i caratteri tipografici venivano fatti con le macchine in fonderia che li vendeva alle varie tipografie. La vera vittima di questa rivoluzione fu la pubblicità che pensò subito ad usare un carattere diverso per ogni diverso cliente, in quel periodo non potevi avere due clienti che usassero lo stesso font. Nacquero caratteri totalmente inutili, ma ormai il business del carattere tipografico era partito e si andò avanti avanti avanti..."

"Questa è la ragione perchè oggi abbiamo un sacco di caratteri, è solo perchè c'è un business non un reale bisogno. Adesso per un lavoro si inizia a setacciare, vagliare, setacciare, vagliare, per vedere quale è il più adatto da utilizzare.
Come sapete, i caratteri sono divisi in due categorie, serif, quello con i piedi e sans serif, senza i piedi, tra queste due famiglie si comincia a scegliere il meglio, tra una famiglia e l'altra, alla fine se ne scelgono al massimo una dozzina o poco più, queste sono famiglie molto grandi, i caratteri buoni vanno bene per tutto, lo stesso carattere lo troviamo sottile, spesso, grosso, corsivoo cose del genere. Voglio essere molto generoso, ma non esiste più di una dozzina di caratteri davvero buoni, in realtà io non ne uso molto molto di più di tre o quattro nella mia vita..."

"Tuttavia, eccezionalmente a volte potrei usarne qualche altri. Ma tolta quella dozzina circa il resto si può davvero definire trash dal punto di vista del design. Ma capisco anche che è un business che tiene un sacco di gente in piedi e che probabilmente non farebbe altro nella vita, quindi che facciamo pure caratteri. L'unica cosa davvero è importante capire quando usarli e quando non usarli e sopratutto che cosa utilizzare. Sono in realtà pochi i caratteri che stanno bene insieme e buon progettista non dovrebbe usare più di un paio caratteri tipografici per volta..."



Dopo aver recitato nel documentario "Helvetica" è rimasto sorpreso dal suo successo?

"Sì, decisamente, sono rimasto sorpreso ma anche molto, molto, molto contento. E' incredibile a quanta gente è piaciuto il film. Persone che non avevano niente a che fare con la progettazione e la grafica, è stato molto utile. Ho ricevuto email da tutto il mondo per parlarne, nel dvd ci sono un sacco di extra che forse sono anche più interessanti che consiglio a tutti..."

Qui sotto sono riportati alcuni esempi di Font Serif e Sans Serif (non proposti da Vignelli)


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah, perchè esistono altre famiglie di font oltre all'Helvetica? :-D

Planetary ha detto...

Ahah notavo anche io l'assenza dell'Helvetica :D
Beh ci sono altri bei font SS, primo fra tutti il Futura :)

ottokin ha detto...

eheheh :)
comunque sia i font in fondo all'articolo li avevo messi come esempio per far capire le differenze tra Seri e sans Serif.
Vignelli non ha mai detot nulla in proposito :)

Planetary ha detto...

Infatti sarebbe interessante sapere la sua lista di font preferiti.
Personalmente sono d'accordo sul non esagerare nell'usare troppi font, anche se su alcuni lavori un po' più "liberi" si può anche osare :)