12 marzo 2009

Ciao AGIP



E' notizia di questi giorni il cambio di uno dei più importanti marchi della storia d'Italia, stiamo parlando dell'AGIP (Azienda Generale Italiana Petroli), uno nome che non troveremo più nemmeno nelle pompe di benzina e che progressivamente sta diventerà semplicemente ENI.
In effetti, a guardarlo bene, c'è più aria di restyling che di cambiamento, il famosissimo cane a sei zampe è rimasto al suo posto e il font, studiato all'epoca dalla Unimark (lo Standard Bold a cui fu aggiunto il filetto bianco centrale) è passato da maiuscuolo a minuscolo, mentre la palina gialla di fondo è stata sfumata e degradata al bianco.

Come si legge sul sito dell'ENI, dopo un lavoro di analisi per individuare gli elementi che meglio di altri la contraddistinguono e definiscono il sistema dei valori sul quale l'azienda stessa si fonda, sono emerse essenzialmente due esigenze – chiave per la costruzione della nuova identità:

- unificare i mercati e le diverse realtà Eni tramite un'unica voce e un unico nome
- rendere visibile a livello grafico la dinamicità, la vicinanza, l'apertura e l'integrazione di Eni

Il marchio è oggi soprattutto un marchio in movimento. Mantiene gli elementi di forza che da sempre fanno parte del patrimonio Eni, quale il cane a sei zampe, il quadrato giallo e il lettering filettato, ma presenta degli elementi innovativi. Il cane a sei zampe esce dal quadrato, si muove, è proiettato verso una realtà aziendale nuova. La scritta si presenta in modo originale tagliata in basso e tutta minuscola, per sottolineare la vicinanza e il rapporto paritetico che Eni vuole stabilire con gli stakeholder. Il logo diventa per la prima volta interattivo e scomponibile per meglio sottolineare il carattere aziendale: aperto, dinamico, integrato.


Si potrebbero fare mille considerazioni su questa vicenda grafico/sociale, credo si possa però dire che il cane a sei zampe disegnato nel 1952 da Luigi Broggini (che non ammise mai la propria paternità e la certezza dell'attribuzione del simbolo si è avuta solo dopo la sua morte nel 1983) ha resistito tantissimo alle varie epoche della grafica e della comunicazione che si sono succedute in questi 57 anni e che prima o poi avrebbe subito un restyling tutto sommato accettabile.

Per chi ne volesse sapere di più, basta andare sul sito dell'ENI dove, nell'apposita sezione sono descritte benissimo le varie tappe che hanno fatto la storia di uno dei più famosi brand italiani.

5 commenti:

inControcorrente ha detto...

Uno dei migliori marchi in assoluto della toria italiana.
Che riassumeva tutte le qualità di un buon marchio, sinteticità, riducibilità, chiarezza formale.
Già la nuova veste mi lascia perplesso, con quel lettering che trovo troppo "modaiolo" e che credo risentirà dell'usura del tempo tra qualche anno...
Ma forse in un mondo dove comunicazione tecnologia, sono sempre più veloci, i frequenti restyling sono il dazio da pagare...

Anonimo ha detto...

Sinceramente lo trovo un pessimo restyling. Il carattere con la linea bianca centrale in minuscolo non rende e il "pallino" nero della lettera "I" è un cazzotto nello stomaco. Gusto personale a parte, graficamente risulta mal bilanciato (x intenderci.. troppa roba sopra, poca sotto). E sono d'accordo sul fatto che tra 2 o 3 anni sarà già obsoleto! Spero solo che lo abbiano pagato poco.. ma ne dubito! Complimenti alla Eni!

Planetary ha detto...

Non mi piace (nemmeno ai miei colleghi).
Non capisco il taglio del carattere alla base, che ha già la sua particolarità nella linea bianca centrale. La trovo una aggiunta inutile.
Anche il minuscolo mi perplime. Il vecchio logo aveva abbandonato l'acronimo in favore del "nome" per renderlo meno formale. Qua si deformalizza troppo, facendo perdere anche autorevolezza.

the.duch ha detto...

fa cacare :)
e poi vogliamo parlare di come questo restyling riesca a:
- unificare i mercati e le diverse realtà Eni tramite un'unica voce e un unico nome
- rendere visibile a livello grafico la dinamicità, la vicinanza, l'apertura e l'integrazione di Eni

ma per favore.
il giallo di fondo stile office/vista (non so perche' ma mi richiama quello alla mente) non se po' vede'.

il font tutto minusco toglie importanza al tutto.
il taglio del carattere pensavo fosse un errore..
non ho pensato nemmanco per un secondo potesse essere cosi'..

ok adesso puoi anche dire: l'ho fatto io! :)

ottokin ha detto...

Ok lo ammetto l'ho disegnato io :-)
Scherzi a parte, trovo molto sensati i vostri commenti e le vostre critiche, ma mi chiedo, come in fondo si chiede "controcorrente" fra quanto sarà obsoleto? fra quanto lo cambieranno nuovamente, magari tornando all'antico?

Un restyling del genere in un azienda è veramente frutto di una esigenza oppure è solo una marchetta che il manager dirigente fa al suo amico con il super studio grafico?