26 agosto 2007

New York 2007 (1)


Sono tornato da New York, ero già stato a New York, ci ero stato due anni fà di passaggio dal viaggio di nozze in Perù, solo tre giorni, mi era piaciuta e volevo vederla meglio, con più calma quindi quest'anno si è deciso di tornare a NYC.

Abbiamo fatto un bel giro, quartiere per quartiere, anche quelli più strani come il Meetpacking district che una volta era il quartiere dove veniva macellata la carne e ora è il quartiere dove vengono aperti ristoranti fighetti e alberghi a sedici stelle pur lascinado sempre quell'aria post industriale/commerciale al quartiere. Con mia grande soddisfazione abbiamo anche cenato e fatto un giro a Hell's Kitchen che tutto è tranne che un quartiere dove possano crescere i ragazzi di The Sleepers, ma è decisamente in quartiere carino dove poter vivere decentemente lo stesso anche se non incontri De Niro vestito da prete.

Rispetto alla scorsa volta ho capito che esistono fondamentalmente due tipologie di regimi alimentari, quello del tipo ecobiosandwich e quello del tipo miingrassoemiingozzoditutto il bello, se così vogliamo dire, è che pensavo che questa cose fosse trasversale e invece ti accorgi che gli asiatici ispanici e caucasici (noi) mangiamo sempre meno frequentemente dal Mc o robba simile e ci dilettiamo in insalatone ecologiche, succhi 100% frutta fresca, macedonia pretagliata, sandwich con pollo e tacchino, mantenendo una forma quasi umana, il resto della popolazione americana newyorkese invece si ingozza di mars, triplo burger da 300g, coca cola e pepsi e usa solo magliette XXXL (giuro le ho viste ESISTONO!).

Per il resto mi sono convertito anch'io al mangiare sano e sono riuscito senza volerlo a non mangiare praticamente mai in un fast food e a bere coca cola e bibite gassate, mi sono nutrito con ottimi panini e succhi freschi, thè freddo di Starbucks e cibo preso da Whole Food che consiglio a tutti quanti dovessero recarsi a NY per qualche motivo.

X Diego!
Nella mia prima visita a Londra anni fa scoprì Starbucks e qualche tempo dopo nel mio secondo viaggio a London City mi accorsi che erano quintuplicati, se non fosse stato per loro dove avrei pasasto le mie pause caffè e thè freddo a NY in questi giorni. un paio di anni fà mi capitò però l'intervista al fondatore in TV e così scoprii che non aprirà mai un suo store in italia perchè a quanto disse lui, prende il caffè qui da noi (segafredo, lavazza ecc.) e non si mette a fare concorrenza ai suoi fornitori di caffè. La cosa mi sembrò una mezza cazzata ma poi ho visto che con il tmepo risultò vera, non hanno ancora paerto in italia!

Per il resto sto cominciando a mettere le foto di New York sul Fotobloggokin!

8 commenti:

Diego Cajelli ha detto...

Bentornato, Otto!
Bella gita, complimenti!

Di Starbucks mi bevo il caffè, ma non la storia della concorrenza ai suoi fornitori!
Ma potrebbe essere l'esatto contrario, ovvero gli hanno chiesto di non aprire per non fare concorrenza ai bar "normali", dove bevi al volo un caffè del cazzo e poi ti cacciano fuori.
Da noi un caffè costa 80centesimi, e a volte è una dose talmente piccola che ci intingi giusto la punta del cucchiaino.
Un caffè da Starbucks, piccolo, costa più o meno 2euro, ma è un bicchierone che ti dura almeno mezz'ora.
Al di là dei gusti endemici, mi sembra chiaro chi sia quello che ci guadagna di più, no?

Baci a Michela e a presto,
Diè!

Diego Cajelli ha detto...

Otto ho studiato!
:-)

Il marchio Starbucks, assieme a BurgerKing, Pizza Hut, KFC, Sbarro e altri è "già presente" in Italia.
Il Gruppo Autogrill è licenziatario in Italia dei marchi suddetti, li ha comprati tutti per il mercato italiano e sono suoi, anche se non apre un solo negozio sul territorio nazionale.
In sostanza ha preso in concessione i marchi a scopo "preventivo".
Ovvero, perchè dovrebbe farsi concorrenza da sola?
Vuoi mettere un Camogli con Classic Club?
O una pizza di cartone di Spizzico con una pizza di Pizza Hut?
Ecco svelato il mistero per cui non siamo degni di mangiarci il Pollo Fritto e bere un Americano Tall.
Fine.
Confesso di essere un po' triste.

Diè!

P.S.
Scriviamo a Benetton?

S3Keno ha detto...

Scusa, Diego... ma davvero non riesco a capire se stai scherzando o se stai dicendo sul serio.
Perchè se la tua è ironia... beh, non si capisce.

Cioè: 'sti cazzi di Starbucks!!!
A me sta anche simpatico, e se sono all'estero mi fa anche piacere prendere uno dei loro caffè, sedermi comodo dentro uno dei loro bei locali oppure portarmelo a spasso... ma - cazzo! - alla fine è pur sempre qualcosa per cui mi ADATTO (in mancanza di altro), mentre per come la metti tu sembra: "Beati gli americani che hanno Starbucks, mentre a noi tocca berci solo l'espresso di Illy o della Lavazza!!!"... un tantino ASSURDO, eh?

Idem per Pizza Hut.
Il Gruppo Autogrill se l'è comprato a scopo preventivo? Ma meglio così!!!
Abbiamo la pizza più buona del mondo (sia tonda, al piatto, che al taglio), abbiamo la tradizione, la mozzarella e quant'altro... cioè, 'sti gran cazzi di avere in Italia la catena Pizza Hut, che fa pure schifo!!!

E c'è da essere "tristi"?!?
Mah... non è che tutte 'ste vacanze che stai facendo nei villaggi turistici ti stanno un po' rincoglionendo all'ammerikana? ;)

ottokin ha detto...

credo che la tristezza di Diego si riferisce alla solita endemica possibilità di poter scegliere!
Che io sappia da sempre la concorrenza aiuta a crescere e va a vantaggio di noi "clienti", ma come al solito e sempre più spesso in italia la paraculaggine vince.

Ovvio che poi io la pizza hut non me la mangio, ma mi piacerebbe aver un caffè (magari Starbucks) sotto casa dove sbragarmi con gli amici senza che una zelante cameriera venga a dirti che se non consumi non puoi sederti o non puoi andare in bagno o magari ti fa pagare il caffè fi più per il servizio al tavolo. Credo che il discorso era più o meno quello no?

Diego Cajelli ha detto...

Otto mi ha anticipato!
A me il caffè del Bar fa caccare, è poco, è freddo, e devo berlo in piedi come un cavallo.
Ma al di là di questo, trovo che il protezionismo che regna nel nostro paese sia sbagliato.
Sbagliato per noi, consumatori, e sbagliato per chi, magari, vorrebbe aprire un'attività.
Io voglio poter scegliere.
Benetton me lo impedisce.
La cosa mi fa girare le palline.

Diè!

DIFFORME ha detto...

liberisti

jackomalley ha detto...

...ma mica vorrete sperare che in Italia (patria delle lobbies e degli interessi di categoria) si arrivi alla libera concorremza a favore di noi consumatori...il caso dei tassisti, dei benzinai, degli avvocati..ecc..ecc..non vi ha insegnato niente allora...

senility ha detto...

la libera concorrenza non esiste.
da nessuna parte.

solo dei grassi coglioni possono ingollarsi mezzo litro di "cappuccino" fatto con panna montata alla vaniglia e caramello ed essere felici.