21 novembre 2006

Il Gesù di Arcore


Non so davvero come prendere l'articolo di Libero, faccio così lo copio e incollo il esto fate voi!

«MI MANCA UN KILLER»
di ALESSANDRO SALLUSTI
«Allora, presidente, ci siamo. Prodi e i suoi hanno le ore contate. A quando la spallata finale?». La risposta di Silvio Berlusconi alla ristretta cerchia di amici che lo stanno interrogando non è quella che gli ospiti sperano: «Il governo non cadrà, non ora, e neppure domani». Perché l'uomo che ha trascinato mezza Italia verso traguardi lontani e apparentemente irraggiungibili boccia oggi senza appello le speranze di chi vede una meta vicina? Pessimismo, rassegnazione? Niente di tutto questo, assicura l'ex premier. «Ragazzi, la questione è semplice: manca il killer. Proprio non c'è». Il Gesù di Arcore È sera, Berlusconi è rilassato e ha voglia di raccontare. Prima la buona notizia: «Oggi è un grande giorno. Mamma mi ha fatto prendere un grosso spavento. Sapete, a 95 anni ogni tanto la salute fa brutti scherzi ma ora è tutto a posto, da qualche ora è di nuovo a casa e va molto meglio». Poi l'aggiornamento sullo stato del suo menisco: «Fastidioso ma come dire, non è il caso di metterla giù dura». Quindi l'annuncio: «Ho finito di scrivere il libro con le mie memorie. Una faticaccia durata tutta l'estate, altro che le balle sulle mie notti in discoteca. Ho consegnato le bozze in Mondadori. Titolo provvisorio: "Il calvario della libertà". E occhio al singolare, perché la libertà è una sola: o c'è sempre e su tutto o non è». Già, il calvario del Gesù di Arcore («Avete visto che un sondaggio del Corriere dice che sono al primo posto tra gli eroi in vita e al secondo in assoluto dietro solo a Papa Wojtyla? ») ma aspettando la resurrezione è la storia del killer che diventa il tema della serata. «Ho studiato e ristudiato la pratica e sono giunto alla conclusione che per ora dobbiamo metterci il cuore in pace. È vero che tutta la sinistra vorrebbe disfarsi di questo signore che si sta occupando solo della sua rete di potere personale, ma per farlo occorre trovare qualcuno disposto a sferrare il colpo mortale. E su questo non c'è il minimo accordo». Un nome a caso: D'Alema? «No, non si fida, ha contro Fassino e Veltroni». Rutelli? «Impossibile, i ds si alleerebbero e farebbero fuori anche lui». I comunisti? «E quando mai, non tornerebbero mai più al governo. E poi...». E poi? «Son troppo sotto nei sondaggi per rischiare nuove elezioni». Già

1 commento:

Niccolò Storai ha detto...

Quest' uomo è malato.
Gravemente.
Nessuno riesce a fermarlo, che rabbia!
Un abbraccio otto, noi siamo meglio di lui, magra consolazione ma meglio di niente........